Le contraddizioni di una mamma: in futuro ci mancherà quello che ora ci fa impazzire

contraddizioni mamma

Ci sono dei giorni in cui in famiglia tutti hanno bisogno di te e tu non desideri altro che avere del tempo per te stessa.

Tuo figlio fa i capricci, piange o urla, e tu hai solo bisogno di una pausa. La tua testa sembra scoppiare, non hai voglia di prenderlo in braccio, sei stanca, non hai voglia di assecondare i suoi capricci, vorresti solo che smettesse e tornasse a giocare.

E poi pensi che forse stai sbagliando, che lo devi consolare, che non puoi pensare a te stessa e a quello che vorresti. Pensi che il tempo della consolazione non ritornerà.

Ma poi diventa tutto così incessante  – quando mi viene chiesto di colorare un’altra immagine, leggere un altro libro o giocare un’altra partita, di dedicare ogni ultimo respiro di energia lasciato nel mio corpo – e io mi ritrovo a rispondere con un sospiro di rassegnazione.

E poi penso a quando arriverà un momento in cui darei qualsiasi cosa per avere le miei giornate riempite dalle vostre incessanti richieste.

Ci sono mattine, pomeriggi e sere in cui mi sento un servitore nella mia stessa cucina. Quando sembra che sia una zona di guerra. Non riesco a sedermi, dato che qualcuno ha sempre bisogno di un bicchiere, una posata, dell’altro cibo – o, naturalmente, c’è un disastro che richiede attenzione immediata.

E poi, un giorno, guarderò in giro per la mia cucina e vorrei che fosse piena di piccole persone che hanno bisogno di me …

Ci sono momenti in cui mi sento come se non avessi la forza di cambiare un altro pannolino, aiutare i miei figli sul vasino, pulire mani e bocca sporche di cioccolata, o ripulire un altro disastro. Non appena ho finito uno di questi compiti, il prossimo mi sta già aspettando.

Ma so che alla fine, il mio bisogno di essere necessaria è molto più grande di ogni altra cosa. 

Ci sono sere in cui i bambini non vogliono dormire e tu vorresti solo dormire. I tempi in cui prolungano l’inevitabile fase di addormentamento e chiedono un altro bacio, un altro abbraccio, un altro bicchiere d’acqua, o hanno solo un’altra cosa da dirti.

Verrà un momento in cui daresti qualsiasi cosa per essere sicuro di aver preso ciascuno di quegli abbracci e baci in più, invece potrai solo realizzare che stai entrando in quelle camerette con un vuoto che non può essere sostituito.

Le centinaia di volte che mi chiedono tutti i giorni, guarda mamma! Mamma guardami! Mammina…. Mammina? Vieni qui! Mammina puoi aiutarmi con questo? Ci sono volte in cui penso di potermi sgretolare dal tanto sono stanca e spesso, al mio punto di rottura, mi chiedo: com’è possibile per un essere umano soddisfare tutti i bisogni di queste piccole persone tutto in una volta, ogni singolo giorno, tutto il giorno e tutta la notte? Mi sento così sconfitta a volte semplicemente per la consapevolezza di non avere cinque me che possano aiutarmi a fare tutto.

Un giorno pregherò per avere quelle richieste  che non arriveranno più.

Ci sono situazioni infinite in cui mi viene chiesto di guardare lo stesso film più e più volte o di ascoltare le stesse canzoni ancora una volta. A volte, la testa mi fa male e gira, e sono certa che scoppierà se vedrà o sentirà qualcosa ancora una volta.

Ma so che un giorno mi ritroverò a riguardare quel film o a riascoltare quella canzone non perchè saranno i miei figli a chiedermelo, ma perchè in quel film o in quella canzone ci sarà il ricordo di quei momenti.

E poi ci sono i risvegli la mattina prestissimo quando invece vorresti solo dormire.

Ma anche questo sarà un periodo estenuante che ricorderò sorridendo.

E poi ci sono le docce veloci mentre nell’altra stanza sentirò litigi e urla o silenzi troppo sospetti.

Un giorno, la pace e il silenzio saranno assordanti. Mi mancherà questo.

E poi le incessanti battaglie sul sedile posteriore  sufficienti a rendere impossibile perfino tentare di guidare in sicurezza. Ogni tanto penso a me stessa come ad una delle persone più coraggiose su questa terra per mettere queste piccole persone in macchina e portarle tutte in pubblico da sola.

Un giorno, mi girerò e troverò il vuoto completo dietro di me, senza nessuno che mi chieda di portarli da qualche parte.

Ma sapete quale è la parte incredibile, ma spaventosa di tutto ciò: io sono l’autore di questa parte della loro vita. Determino come vengono scritti i loro capitoli. Ogni giorno, nonostante la stanchezza faccio di tutto per regalare loro una storia da rileggere con passione così come è stato per me : “Ricordo di essere stata felice. Quando penso alla mia infanzia, ricordo semplicemente la felicità”.

E se siamo abbastanza fortunate sapranno nel loro cuore che la loro mamma ha cercato di dare un enorme contributo a quella felicità.