Come prendersi cura della pelle di un neonato

pelle neonato

La pelle di un neonato è cinque volte più sottile della pelle di un adulto, e proprio per tale motivo è davvero molto delicata e non può ancora difendersi bene dai batteri e da altri “attacchi” ambientali. Prendersi cura della pelle di un neonato vuol dire aiutarla a diventare giorno dopo giorno più resistente arrivando a creare uno scudo protettivo contro sole, freddo e caldo.

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Pelle di un neonato: perchè è più delicata

Non dobbiamo dimenticare che in un neonato le ghiandole sebacee non funzionano ancora bene e per tale motivo i neonati non presentano ancora alcuno strato di grasso protettivo. Questo porta ovviamente ad una diminuzione dell’umidità che rende inevitabilmente la pelle secca.

Un altro elemento importante da tenere in considerazione è che la pelle dei neonati non produce melanina, quindi l’esposizione al sole di un neonato senza la dovuta protezione è davvero estremamente rischiosa. 

I neonati non sudano o meglio le ghiandole sudoripare non funzionano ancora. Il corpo di un bambino inizia a regolarizzare la temperature verso i 3 anni di età.  Importante è controllare che il neonato non sia ne troppo coperto nè troppo scoperto.

La pelle del neonato ha un valore pH neutro. Solo dopo sei settimane il pH diventa acido, e la pelle più resistente e meno permeabile. Sono da preferire i tessuti naturali.

Pelle dei neonati: come si cura

Il bagnetto deve essere di breve durata e in acqua tiepida. Il neonato dovrebbe essere lavato con olio da bagno e non con prodotti schiumogeni che possono rivelarsi dannosi per la pelle delicata del neonato. È davvero fondamentale acquistare prodotti testati e specifici, possibilmente acquistandoli in farmacia.

Una cosa davvero molto importante è quella di asciugare bene la pelle del neonato soprattutto nei punti in cui si presentano pieghe. Non si deve mai sfregare ma tamponare proprio per evitare che la pelle estremamente sottile possa irritarsi.

Ricordiamo che la pelle del bambino risulta essere secca e quindi necessita l’utilizzo di creme che la possano idratare. Ma anche in questo caso è molto importante non esagerare e mettere la crema solo dove la pelle risulta essere secca. In casi di arrossamenti è necessario usare una crema specifica e testata.

Arrossamenti da pannolino: come si curano

Gli arrossamenti da pannolino, o dermatite nei casi più seri, possono capitare molto spesso soprattutto nei primi mesi di vita del bambino.  Si tratta di un’eruzione cutanea che interessa le aree a contatto con il pannolino. 

Generalmente l’arrossamento da pannolino sulla pelle del neonato si presenta con un arrossamento più o meno intenso accompagnato da bruciore e prurito con chiazze e piccoli foruncolini. Questo eritema è nella maggior parte dei casi causato dall’umidità presente nell’area del pannolino che, insieme allo sfregamento, determina la macerazione della pelle che perde così la propria funzione di barriera verso l’ambiente esterno, favorendo la penetrazione di sostanze irritanti in grado di provocare l’eritema. L’arrossamento è ovviamente anche causato dal contatto – con le urine e con le feci. 

Come prevenire gli arrossamenti da pannolino

Per prevenire gli arrossamenti da pannolino si consiglia di cambiare spesso il neonato e lasciare respirare la pelle del bambino ad ogni cambio. Lavare l’area interessata e asciugarla bene . Utilizzare prodotti specifici come creme lenitive che possano alleviare gli arrossamenti causati da pannolino favorendo la riparazione dell’epidermide. Meglio sempre optare per prodotti di origine naturale che abbiano un’azione efficace ma al contempo gentile sulla pelle del neonato. .

Gli ingredienti migliori sono sicuramente: Betaglucano, Pantenolo, Estratto di Calendula, Allantoina e Bisabobolo. Un prodotto innovativo ed estremamente efficace è Dermakind di Mama Natura, che oltre agli ingredienti menzionati contiene anche olio di mandorle dolci per un effetto emolliente sulla pelle delicata del bambino.

Crosta Lattea: cos’è e come toglierla

La crosta lattea è una forma di dermatite seborroica che si manifesta sulla pelle del neonato con piccole croste o squame dal colore giallognolo sulla testa del bambino. La crosta lattea può estendersi anche a fronte, sopracciglia e naso. Generalmente compare fin dalla nascita e dovrebbe durare fino al terzo mese. Una durata maggiore può rappresentare il segnale di altro, come ad esempio un primo segnale di dermatite atopica.

Se il bambino presenta la crosta lattea il consiglio è quello di lavare la testa ogni 3 giorni con un detergente a base oleosa o arricchito da sostanze emollienti. Si ricorda che le crosticine non devono essere grattate perchè questo potrebbe irritare o ferire la pelle del neonato.

Si consiglia di applicare un prodotto emolliente con un batuffolo di ovatta sulle zone interessate massaggiando delicatamente, fino ad un massimo di 4-5 volte al giorno. Procedere poi all’asportazione delle squame che si sono staccate con un pettinino o lavare la testa del bambino. Un prodotto che può offrire un a aiuto concreto è Sebokind di Mama Natura, una miscela di pregiati oli vegetali che unisce l’azione emolliente dell’olio di mandorle dolci alle proprietà calmanti della camomilla e purificanti della melissa. La vitamina E svolge un’azione antiossidante e protettiva.