Come posso insegnare ai miei figli a spiegare le emozioni?

Da quando sono mamma mi ritrovo a non saper più gestire le mie emozioni. Mi arrabbio facilmente e urlo – è questa cosa non mi piace affatto. A volte arrivo a vergognarmi delle mie reazioni esagerate. Durante il caos della giornata, molto spesso vengo sopraffatta dallo stress e non è sempre facile rendersene conto fino a quando non si esplode.

A volte mentre guardo mio figlio di 4 anni reagire urlando a pieni polmoni, tremante di rabbia, mi rendo conto che non posso cambiare le cose senza dare loro gli strumenti necessari per modificare il loro comportamento.

Le emozioni sono una cosa difficile da misurare e spiegare. Ci colpiscono in una varietà di modi. I nostri bambini provano le nostre stesse emozioni travolgenti nonostante siano ancora così piccoli, la differenza è che hanno la maturità e l’esperienza per gestirle e vocabolari che non sono ampi per poterle spiegare.

Come posso aiutare i miei figli a sperimentare l’emozione, capirla e spiegarla?

Dobbiamo aiutarli a non imparare a nascondere le loro emozioni, ma sperimentarle con sincerità, in modo che possano reagire in modo adeguato.

Le emozioni non sono qualcosa di cui ci si debba vergognare. Non sono sbagliate. Non ti fanno sembrare stupido. L’unico errore che potremmo commettere è nella nostra reazione.

Lavoriamo per comprendere il motivo per cui ci sentiamo in un certo modo. Qusto ovviamente non ci potrà impedire di provare la stessa emozione, ma ci aiuterà a conoscerla e a trovare il giusto modo per affrontarla. Quando nostro figlio sarà arrabbiato non cerchiamo di banalizzare il suo stato d’animo ma cerchiamo di lavorare con lui sulla comprensione di quello che sta provando, senza forzature e senza porre troppo freno alla sua reazione. Non possiamo entrare nella sua testa ma possiamo aiutarlo a capire che non deve avere paura di esprimere il suo malessere.

Voglio che i miei figli crescano con una consapevolezza di quelle che possono essere le emozioni e siano anche in grado di non nasconderle ma di gestirle per il loro bene.