Mio figlio ha un amico immaginario: mi devo preoccupare?

mio figlio ha un amico immaginario

Molti bambini hanno un amico immaginario con il quale parlano e giocano, ma cosa significa? Dobbiamo intervenire?

Mio figlio ha un amico immaginario con il quale interagisce e, molto spesso, i genitori pensano che si tratti di una persona reale, ma non è così.

Che cosa significa quando un bambino ha un amico immaginario

Già nel 1945 Piaget, attribuisce all’amico immaginario, un ruolo di notevole importanza nel periodo dell’evoluzione socio cognitiva. Durante le osservazioni condotte sullo sviluppo del gioco simbolico della sua primogenita, aveva colto l’emergere di alcuni personaggi che non esistevano, attribuendo ad essi funzioni evolutive diverse a seconda della natura (umana e non) del compagno di finzione:

  • La funzione consolatoria, di ascoltatore benevolo, in cui il bambino confida i propri interessi al Compagno Immaginario, e questo svolge un ruolo di ascoltatore-consolatore.
  • La funzione compensatoria, ovvero vivere con il proprio “amico” momenti magici, compiendo azioni impossibili o a lui/lei proibite.
  • La funzione moralizzatrice, riguarda l’autorità morale per cui questo amico di finzione è disponibile nei confronti del bambino ma, al tempo stesso, critico verso le sue azioni, spronandolo a migliorarsi.
  • La funzione di stimolo e rassicurante, si rifà agli aspetti positivi che determina la presenza del Compagno Immaginario, in termini di sviluppo delle capacità di socializzazione nel bambino.

Piaget afferma che questa figura sia una specie di “banco di prova”, dove il bambino può esercitare ed affinare le proprie competenze relazionali senza mettere a repentaglio la propria autostima e l’immagine di sé. La costruzione autonoma del di questo amico inesistente, ha un ruolo di non secondaria importanza, nella costruzione avanzata di un sé pubblico, oltre che privato, e nel rapporto interattivo con gli altri da sé. Si è ipotizzato che tale creazione autonoma sia in stretto rapporto con un positivo processo di socializzazione infantile, inoltre, si ritiene che questa figura possa contribuire a favorire la costruzione del sé meta-cognitivo, con una specifica distinzione tra un Io/pensante e qualsiasi altro, ugualmente pensante, ma in modo diverso.

Quando compare l’amico immaginario?

Nel corso dell’infanzia, una discreta percentuale di bambini, si costruisce un amico immaginario, il quale comincia a fare la sua prima apparizione intorno ai 2-3 anni e, spesso, permane fino ai 7-10 anni.

Cosa devo fare se mio figlio crede nell’amico immaginario?

Molti genitori si spaventano e temono che questo sia sia sintomo di un disagio psicologico. Ma non è così. Se i nostri figli si creano un amico immaginario non dobbiamo preoccuparci. Questa modalità ideativa, capace di creare una presenza benevola, affettuosa, calda, accogliente, può essere considerata come la fase riflessiva degli adulti. L’”amico fantasma” permette ai bambini di ripensare alle esperienze fatte, di elaborarle, di rivisitarle, di trasformarle. È un amico con cui giocano, si confidano, litigano.

Mio figlio ha un amico immaginario: mi devo preoccupare?

Questo “amico” rappresenta una vera e propria palestra entro la quale si apprende a sviluppare e mettere in pratica le nascenti abilità sociali. Questo amico è sempre dalla sua parte: non lo giudica, non lo rimprovera, approva senza condizioni quello che il bambino fa. È il segno del profondo desiderio di sicurezza e coerenza. Questa figura può esistere anche per anni, sicuramente finché il bambino ne sente il bisogno. Non ci si deve preoccupare anche se la cosa si protrae più a lungo, vostro figlio sa perfettamente che il compagno in realtà non esiste. Per aiutarlo a maturare e favorire il distacco, comunque, non serve rimproverarlo, dicendogli che ormai è troppo grande per certe fantasie. Piuttosto, se il bambino cerca di coinvolgere i genitori in questa finzione, è meglio assecondarlo e accettare questo misterioso compagno. Se, invece, si tiene tutto per sé il suo mondo, il suo desiderio va rispettato. Crescerà in fretta e abbandonerà da solo le fantasie dell’infanzia.