Quale latte vaccino dare ai bambini dopo 1 anno

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Quale latte vaccino dare ai bambini dopo l’anno, nuove linee guida

Troppe proteine, poco ferro e pochi acidi grassi essenziali. Le nuove linee di indirizzo del Ministero della Salute sull’alimentazione nella prima infanzia sconsigliano il latte vaccino nel primo anno di vita e lo indicano con cautela a partire dal secondo anno. Laddove quindi l’allattamento materno non è possibile, specifica il documento, le formule per lattanti sono gli unici prodotti in grado di sostituirlo, perché in grado di soddisfare il fabbisogno nutrizionale nei primi mesi di vita. “Il latte vaccino viene spesso somministrato, un po’ per errata cultura diffusa, per comodità o motivi economici– spiega Marcello Giovannini, past president della Società Italiana di Nutrizione Pediatrica (SINUPE) – ma ha un contenuto di proteine inadeguato alle esigenze di un bimbo piccolo: pari al triplo rispetto al latte materno e di molto superiore ai latti formulati. D’altro canto la composizione è finalizzata alla crescita del vitello“.

Tra 1 e 3 anni l’apporto energetico, secondo le indicazioni dei “Livelli di Assunzione di Riferimento ed Energia per la popolazione” (Larn) 2014, dovrebbe derivare per il 50% dai carboidrati, per il 40% dai grassi e solo per circa il 10% dalle proteine. “Sono dosi facili da superare. Purtroppo infatti – precisa Giovannini – c’è la tendenza ad aumentare le proteine, che però, se in eccesso, condizionano la regolazione di insulina e ormoni dell’appetito, con conseguente aumento di problemi metabolici e obesità”.

Evidenze confermate dallo studio europeo Chop, che ha messo in evidenza come il rischio di diventare obeso nel gruppo di bambini alimentati dalla nascita con più alto contenuto proteico è 2,5 volte maggiore rispetto a quelli che ricevono minor apporto proteico. Quanto ai lipidi, devono fornire il 40% di energia nel lattante, il 35-40% da 1 a 3 anni, il 20-35 % dopo i 4 anni, ma i nuovi Larn indicano che in tutte le età pediatriche devono essere assicurati gli acidi grassi Omega 3 perché essenziali per lo sviluppo del cervello. “Ciò – spiega l’esperto – può essere assicurato dal latte materno e, in sua mancanza, dai latti formulati, ma non dal latte vaccino. Quest’ultimo infatti non contiene acidi grassi polinsaturi a lunga catena, come i derivati dell’acido arachidonico e l’acido docosaesaenoico, di cui i latti formulati sono integrati”.

Infine il latte vaccino è troppo povero di ferro, minerale necessario per la crescita e lo sviluppo neurocomportamentale ma spesso carente nei primi anni di vita. Per questo, conclude Giovannini, “nel divezzamento e fino a 3 anni è necessario assumere alimenti a elevato contenuto di ferro biodisponibile (carne, pesce) e, in mancanza di latte materno, quello in formula che ne è integrato”.

Latte vaccino bambini intero o scremato, quale è meglio?

Il latte di crescita soddisfa criteri nutrizionali rispettabili e ha una buona palabilità, per contro il latte vaccino è più grasso e più ricco di proteine, ma nel secondo anno di vita il bambino beve molto meno latte. Il latte di mucca non viene digerito bene da bambini sotto dei 12 mesi, ed è privo di nutrienti essenziali forniti dal latte materno e da quello in formula. Quindi, il latte vaccino va introdotto dopo il primo anno di vita.

Secondo le indicazioni degli esperti i bambini tra 1 e 3 anni dovrebbero bere almeno 200-400 ml di latte vaccino intero al giorno se mangiano anche altri cibi di origine animale, mentre se non mangiano altri alimenti di derivazione animale non dovrebbe bere meno di 300-500 ml al giorno.

Miglior latte vaccino per bambini, quale scegliere

Se fosse possibile si dovrebbe optare per latte fresco pastorizzato ad alta qualità‘ che deve essere, secondo la legge, solo del tipo ‘intero’ e connotato da caratteristiche particolari: le proteine presenti nel latte crudo destinato all’alta qualità sono, infatti, 32 gr. per litro contro i 28 gr. per quello destinato al normale latte fresco pastorizzato.

Latte vaccino neonati come diluirlo

Innanzitutto il latte vaccino, secondo i vari esperti, andrebbe introdotto dopo il primo anno di vita, purché si consulti a tal proposito il pediatra. Trattandosi di un tipo di latte meno digeribile rispetto al latte in polvere, è meglio introdurlo nella dieta dei bambini progressivamente diluendolo un po’. In questo modo il bimbo avrà il tempo di assimilarlo evitando problemi digestivi di vario genere per non parlare di eventuali allergie alle proteine del latte.

Come fare? E’ sufficiente stemperare il latte vaccino con acqua naturale, utilizzando un 30% di latte sulla quantià totale di liquido per i primi 10 giorni. In questo lasso di tempo potrete verificare come sta reagendo al latte e se è il caso di aumentare le percentuali. Se tutto va bene, è possibile aumentare le dosi al 50% mettendo quindi metà acqua e metà latte vaccino. Anche in questo caso occorrerà verificare come reagisce il bambino nei giorni successivi e se tutto procede al meglio, si aumenterà progressivamente il dosaggio arrivando al 70% di latte fino a raggiungere il 100%. Tra un dosaggio e l’altro attendete una decina di giorni, il tempo necessario per verificare se il bimbo reagisce bene o meno.

Quale latte dare ai bambini di 3 anni

Se ci stiamo chiedendo quale latte per bambini 3 anni, dobbiamo sapere che fino ai 2 o 3 anni, quindi, è indispensabile il latte intero perché il bambino ha bisogno del grasso per lo sviluppo del cervello e del fisico. L’unica eccezione può esserci se il bambino prende troppo peso troppo in fretta. Se il bambino non ha problemi di peso può continuare a bere latte intero a tempo indeterminato: è senz’altro più ricco e nutriente.