Covid: il vaccino è adatto alle persone tra i 16 e gli 85 anni

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Il vaccino contro il coronavirus è stato messo a punto dall’americana Pfizer e della tedesca BioNTech è  sembra essere efficace al 90%. È un dato sicuramente superiore alle aspettative, che arriva dalla conclusione delle sperimentazioni sugli uomini. Lo ha annunciato il presidente di Pfizer Albert Bourla. Il ministro della Salute tedesco ha subito parlato di risultati “incoraggianti”. Le borse in tutto il mondo hanno reagito euforiche. La buona notizia è una boccata d’ossigeno, dopo un mese di ottobre che, dal punto di vista dei contagi e delle vittime, è stato il peggiore vissuto dal mondo intero dall’inizio della pandemia. Il vaccino è frutto del matrimonio fra la Big Pharma americana Pfizer e la biotech tedesca BioNTech, fondata da una coppia di scienziati di origine turca. Le due aziende sono le prime a diffondere i dati conclusivi dei trial (che comunque proseguiranno ancora qualche mese).

Ora possono attendere con fiducia l’autorizzazione urgente delle agenzie regolatorie. La previsione è che il via libera alla messa in commercio arrivi, almeno negli Stati Uniti, entro novembre. A stretto giro di posta dovrebbe essere la volta dell’Europa. Pfizer e BioNTech prevedono di poter consegnare 50 milioni di dosi nel mondo entro quest’anno e 1,3 miliardi nel 2021.

Il vaccino è adatto alle persone tra i 16 e gli 85 anni

Ne serviranno due dosi, anche se i dati dimostrano una certa efficacia già dopo la prima. La distribuzione però non sarà semplice: le fiale vanno mantenute a meno 80 gradi fino alla somministrazione. Freezer così potenti, in molte zone anche d’Italia, sono disponibili negli ospedali e nei centri vaccinali più grandi. Le fasi uno e due dei trial, nel corso dell’estate, avevano misurato la produzione di anticorpi nei volontari. La fase tre, la più lunga, è servita invece per calcolare l’efficacia. A metà dei volontari è stato iniettato il vaccino. All’altra metà un placebo. Poi è stato calcolato quanti infetti si sono registrati in ciascun gruppo. La differenza è appunto il dato sull’efficacia. In tutto, in entrambi i bracci della sperimentazione, i contagiati sono stati 94. Non è noto quanti in ciascun gruppo, ma il rapporto dovrebbe appunto essere di uno a nove.