Come adottare un bambino in Italia: regole e costi

Come adottare un bambino in Italia? Costi, regole, documenti necessari e informazioni utili per sapere come procedere per l'adozione di un bambino.
Come adottare un bambino in Italia: come funziona l’adozione
La creazione di una famiglia può rappresentare il sogno per ogni coppia di neo-sposi e non solo, ma non sempre diventare genitori può essere una strada facile. Quando un figlio naturale non arriva, per qualsiasi ragione avvenga, alcune coppie decidono di effettuare un gesto tanto coraggioso quanto pieno di amore: adottare. Il tema dell’adozione in Italia viaggia molto spesso in sordina, escludendo i casi di cronaca più eclatanti che ottengono massima risonanza sulle testate giornalistiche: eppure quello dei genitori che optano per l’adozione in Italia è anche e soprattutto un territorio pieno di speranza e generosità, che si conclude nella formazione di una nuova famiglia.
Se stai pensando, o ti ha mai sfiorato l’idea, di allargare la tua famiglia prendendo con te un bambino altrimenti solo, noi di Mamme Creative abbiamo pensato a riunire qui alcune informazioni sull’adozione in Italia che possano renderti chiaro in che modo riuscire ad adottare sulla base dei disegni di legge e delle associazioni e degli enti autorizzati dal CAI – Commissione Adozioni Internazionali. In primo luogo occorre chiarire che ci sono due strade per l’adozione in Italia: una nazionale, rivolta a minori residenti in Italia, e una internazionale, rivolta invece a minori residenti all’estero. Per quanto riguarda i requisiti di base, previsti dall’art. 6 della legge 184/83, essi sono i medesimi in entrambi i casi:
1. L’adozione è consentita a coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni. Tra i coniugi non deve sussistere e non deve avere avuto luogo negli ultimi tre anni separazione personale neppure di fatto.
2.I coniugi devono essere affettivamente idonei e capaci di educare, istruire e mantenere i minori che intendano adottare.
3. L’età degli adottanti deve superare di almeno diciotto e di non più di quarantacinque anni l’età dell’adottando.
4. Il requisito della stabilità del rapporto di cui al comma 1 può ritenersi realizzato anche quando i coniugi abbiano convissuto in modo stabile e continuativo prima del matrimonio per un periodo di tre anni, nel caso in cui il tribunale per i minorenni accerti la continuità e la stabilità della convivenza, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso concreto.
5. I limiti di cui al comma 3 possono essere derogati, qualora il tribunale per i minorenni accerti che dalla mancata adozione derivi un danno grave e non altrimenti evitabile per il minore. […]
Quali documenti servono per l’adozione?
La strada dell’adozione in Italia è molto spesso descritta come un sentiero pieno di incombenze burocratiche che soltanto una fede cieca nella speranza di aiutare un bambino e di poter finalmente coronare il sogno di una famiglia riescono a oltrepassare indenni. Scegliere di adottare comporta infatti una serie di perizie e di controlli della famiglia di adottanti e inoltre richiede una grande attenzione nella sistemazione del minore: vediamo insieme quali sono le tappe del cammino burocratico per l’adozione in Italia.
Che si scelga la strada dell’adozione internazionale o nazionale, il primo passo per l’adozione è presentare dichiarazione di disponibilità all’adozione presso il Tribunale dei minorenni competente nel territorio di residenza (in caso di cittadini italiani residenti all’estero la domanda va presentata presso il Tribunale competente presso l’ultimo domicilio dei coniugi o, all’estremo, presso quello di Roma). Una volta presentata la domanda di adozione tramite la dichiarazione di disponibilità, ha inizio l’indagine dei servizi territoriali: gli Enti locali hanno infatti il diritto di valutare le competenze genitoriali della coppia sulla base della loro storia personale e sociale, stendendo una relazione che tramite il Tribunale, verrà poi consegnata al giudice che dovrà esporsi sulla richiesta degli adottanti. Le indagini devono iniziare entro quattro mesi dalla presentazione della dichiarazione di disponibilità e al termine di esse – che coinvolgono psicologi, ASL, assistenti sociali e organi di pubblica sicurezza – il Tribunale sulla base della relazione effettuata dagli Enti locali potrà:
- convocare la coppia di adottanti a colloquio per conferire loro il decreto di idoneità in casi di adozioni internazionali;
- convocare la coppia, insieme ad altri potenziali adottanti, avviando un percorso di approfondimento alla conoscenza dell’ambiente famigliare fino all’accoppiamento con un bambino in attesa di affido in caso di adozioni nazionali.
In ogni caso se la convocazione non avviene entro tre anni dalla presentazione della domanda, quest’ultima perde validità e occorrerà ripetere l’intera procedura.
Come adottare velocemente un bambino
Il percorso di adozione in Italia non è reso ostico e difficile unicamente dal lungo cammino burocratico, ma anche dalle tempistiche necessarie ai vari controlli, procedure e percorsi da intraprendere. Cercare di fare delle statistiche su adozione bambino tempi non è cosa da poco, dal momento che bisogna tenere in conto non soltanto la velocità delle burocrazie degli enti locali preposti ai controlli e al Tribunale di competenza, ma in caso di adozioni internazionali è anche necessario valutare quanto impieghino nelle procedure di accoglienza, verifica e affido gli enti italiani e esteri preposti all’adozione, che hanno il compito di occuparsi di tutto l’iter adottivo fin dall’organizzazione del viaggio della coppia di adottanti nel paese straniero.
Quantificare l’adozione bambino tempi è dunque sempre un’azione fortemente arbitraria che andrebbe quindi ricondotta direttamente ai singoli casi particolari piuttosto che cercare di fare una statistica generale.
Adottare un bambino costi: quanto costa l’adozione
Muoversi verso l’adozione in Italia è dunque una scelta che deve nascere da una ferma convinzione degli adottanti ad intraprendere un percorso che può rivelarsi lungo e con diverse tappe, la maggior parte delle quali burocratiche. È ovvio che poi la possibilità di diventare la famiglia di un bambino che altrimenti ne sarebbe privo ricompensa tutti i sacrifici, ma è opportuno avere un’idea di quelli che sono i costi relativi all’iter adottivo.
Anche nel caso dei costi di adozione è necessario distinguere tra la procedura nazionale e quella internazionale. Nel primo caso la spesa a carico degli adottanti riesce anche a essere contenuta dal momento che non è previsto il coinvolgimento di enti privati e perché, in linea di massima, l’intero percorso di adozione è in genere più breve. Per quanto riguarda invece i costi in caso di un’adozione internazionale, essi variano sulla base di quella che è l’agenzia di adozioni a cui gli adottanti si rivolgono per avere supporto nella procedura: si parla in genere di diverse migliaia di euro, soggetti però a sensibili variazioni anche i base al Paese straniero di provenienza del bambino. Nel caso tu voglia avere un’idea sui cosi di adozione internazionale, puoi consultare il prospetto fornito da Ai. Bi. – Associazione Amici dei Bambini, formata da famiglie adottive e genitori affidatari, che si occupa delle adozioni, a livello nazionale e non.
Adottare un bambino neonato in ospedale: come si fa?
La volontà di adottare un bambino nasce dal desiderio di costruire una famiglia: in molti casi il primo pensiero della coppia di adottanti è quello di prendere con sé un bambino piccolo, magari ancora in fasce, dal momento che il suo inserimento all’interno del nuovo nucleo famigliare possa risultare più facile. Tuttavia adottare un bambino neonato può essere molto più complesso di quanto sembri, dal momento che, affinché un minore possa essere adottato, questo deve essere dichiarato in stato di abbandono e ciò implica numerose verifiche e controlli da parte degli enti preposti nei confronti della famiglia biologica.
Tuttavia è possibile muoversi per adottare un bambino neonato in ospedale salvato dalle cosiddette “Culle per la Vita“: esse si presentano come una versione moderna della Ruota degli Esposti e permettono alle madri che non hanno intenzione di tenere con sé il proprio figlio di avere un parto anonimo in ospedale in totale sicurezza e lasciando quindi al neonato, non riconosciuto dal genitore, l’opportunità di essere inserito direttamente all’interno del sistema di adozioni italiano.
Come adottare un bambino da single
Il desiderio di adottare un bambino nasce nella maggior all’interno di una coppia che desidera formare una famiglia accogliendo nella propria casa un bambino, ma è anche vero che il desiderio di una famiglia riguarda anche i single.
Sebbene le norme italiane sull’adozione prevedano che la domanda sia inoltrata da una coppia legalmente sposata, esiste la possibilità di inoltrare una particolare richiesta di adozione che differisce in alcune clausole da quella tradizionale o legittimante. C’è da sottolineare che questo tipo di adozione rappresenta un’eccezione alla regola: essa può essere attivata anche quando il minore non sia stato dichiarato in stato di adottabilità e il rapporto che lega bambino e adulto adottante non va a sostituire quello con la famiglia di origine che non viene perso a livello giuridico. L’adottato mantiene dunque diritti e doveri nei confronti dei genitori biologici, assumendo anche la valenza di figlio adottivo; il genitore adottivo di conseguenza però assume i medesimi doveri del genitore biologico.
Come adottare un bambino a seconda del Paese
Come si diceva il percorso di adozione in Italia può declinarsi tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale sulla base tanto della volontà degli adottanti quanto del Tribunale preposto alla valutazione dell’idoneità genitoriale. Cercando di offrire un quadro sintetico delle possibilità e dell’iter adottivo a seconda che tu ti voglia rivolgere a un’adozione di un bambino italiano o di un bambino proveniente da un paese straniero – qui riportiamo alcuni esempi di adozioni in Siria e in Africa.
Come adottare un bambino italiano
Come si diceva, la procedura di adozione nazionale, ovvero come adottare un bambino italiano, è quella più veloce da un punto di vista delle tempistiche dal momento che si affida ad indagini locali portata avanti nella maggior parte dei casi da istituzioni statali. Dopo che i coniugi adottanti hanno depositato la dichiarazione di disponibilità all’adozione, il Tribunale dei minori avvia una indagine di controllo sui futuri genitori, sia dal punto di vista penale, psicologico, personale e coniugale: una volta messe a punto tutte le verifiche necessarie, il giudice avvia un percorso di approfondimento nella conoscenza della coppia che verrà confrontata con altri adottanti per cercare la soluzione migliore di adozione per i minori dichiarati in stato di abbandono dalle autorità locali e quindi adottabili. Ritenuta idonea all’adozione, alla coppia verrò affidato il minore nelle condizioni di un collocamento provvisorio/affidamento preadottivo, un periodo di ambientamento nella nuova famiglia che verifica anche la corretta collocazione del minore: superato i termini dell’affidamento preadottivo – di norma un anno – può essere effettivamente approvato il decreto di adozione.
Se la tua domanda è quanto costa adottare un bambino italiano, ti informiamo che la procedura stabilita dalla Legge è completamente italiana: in linea di massima adottare un bambino italiano ha costi veramente contenuti, in relazione unicamente a spese che la coppia deve sostenere in vista dell’accoglienza del bambino nella propria casa, dal momento che l’iter burocratico passa in mano ad enti e associazioni statali.
Come adottare un bambino siriano
Sicuramente con tutto l’orrore in cui versa la Siria e le tristi immagini a cui siamo ormai costretti di bambini in preda alla brutalità dei conflitti, senza più nessuno a prendersi cura di loro riuscendogli a garantire un’infanzia libera dalla paura, avrai magari pensato all’adozione di un bambino siriano per poter accogliere nella sicurezza della tua casa.
Se però hai davvero preso quesa decisione e ti stai informando su come adottare un bambino siriano, avrai già avuto una triste conferma: ad oggi nessun ente italiano certificato ha l’autorizzazione ad operare in Siria come è possibile verificare tramite l’albo disponibile sul sito della Commissione per le Adozioni Internazionali. È anche vero che, dato il gran numero di bambini che cercano rifugio all’estero scappando dai conflitti locali e arrivando nel nostro paese come profughi, è possibile trovare un altro modo di aiutare i minori che fuggono dalla guerra: Ai. Bi. ad esempio promuove l’iniziativa Bambini in Alto Mare che si è presa l’impegno di trovare un affido per tutti i minori che arrivano in Italia non accompagnati.
Come adottare un bambino africano
Se il tuo desiderio è quello di accogliere in casa un bambino proveniente da zone di guerra o fame, nella speranza di offrirgli un futuro migliore, sono molti i casi e gli enti che si occupano di organizzare adozioni nel continente africano. Nell’ambito delle soluzioni su come adottare un bambino africano ci si può muovere su diversi paesi del continente: Ai. Bi. – Associazione Amici dei Bambini ad esempio mette a disposizioni adozioni nella Repubblica Democratica del Congo, Burundi, Kenya, Ghana e in Marocco, a è possibile anche muoversi su altri stati del continente africano controllando la presenza di enti italiani autorizzati a portare avanti l’iter adottivo nei vari stati dell’Africa: la lista egli enti sulla base del paese o dello stato prescelto per l’adozione è disponibile sul sito della Commissione per le Adozioni Internazionali.
Come adottare un bambino a distanza
Fino ad ora ci siamo concentrate sui termini e le procedure relative all’adozione tradizionale, sia nazionale che internazionale. È anche vero che esiste anche una seconda opzione rispetto all’accogliere fisicamente in casa un bambino: si tratta dell’adozione a distanza. In questo caso, in maniera completamente diversa rispetto a quanto accade con l’adozione tradizionale, i genitori adottanti, rivolgendosi a un’ente o un’associazione italiana o internazionale, senza diventare legalmente tutori diretti del bambino, si impegnano in un sostegno economico e continuativo del minore che resta però inserito all’interno del suo nucleo famigliare biologico. I “genitori a distanza” posso poi ricevere costanti aggiornamenti sullo stato di salute, sui progressi scolastici e sull’eventuale percorso futuro del bambino, ma va sottolineato che progetti di adozione a distanza non mirano tanto a dare una nuova famiglia al minore, che di norma è ancora presente, quanto a sostenerlo dal vivo a livello economico per permettergli di avere un’aspettativa di vita migliore. Anche in questo caso, se vuoi avere maggiori informazioni sulle procedure e sui Paesi in cui è possibile adottare a distanza, ti consigliamo di consultare il sito di Ai. Bi. – Associazione Amici dei Bambini.
Ti può interessare anche: