Cartoni di Ieri Vs Cartoni di Oggi

Che differenza c’ è tra i cartoni di ieri (della nostra infanzia) e i cartoni di oggi (infanzia dei nostri figli)

Partiamo dal presupposto che la qualità dei cartoni animati era nettamente migliore, c’erano personaggi con sembianze umane e vi era una trama, una storia, un flusso narrativo.

Ora ci sono personaggi sempre meno realistici, ogni episodio tende ad essere fine a se stesso e poco di impatto dal punto di vista emozionale. Lo scopo di questi cartoni animati sintetici è sfruttare l’attenzione dei bambini per generare visualizzazioni, che a loro volta portano soldi ai loro creatori.

A differenza del passato oggi si rende sempre più necessaria una mediazione da parte del genitore per dare un tempo di visione al proprio figlio, visto che i cartoni animati sono disponibili 24 ore su 24 su infinite piattaforme. Quando io ero bambina ricordo che uscivo da scuola alle ore 16.00, e correvo a casa velocissima, ma nel vero senso della parola, accendevo immediatamente la TV perché c’erano i cartoni animati su un unico canale, che non duravano più di 2 ore. I cartoni erano all’interno di un contenitore pomeridiano  “BIM BUM BAM” con presentatori che annunciavano i diversi cartoni animati, e poi c’era UAN, personaggio di pezza, con un nome derivato dalla pronuncia del termine inglese One, ovvero Uno, dal nome dell’emittente. Un tempo limitato al quale si aggiungeva una striscia serale dalle 20 alle 20.30 con un altro cartone animato.

Ecco le differenze tra cartoni del passato e cartoni del presente

Nei cartoni della nostra infanzia la tragedia era all’ordine del giorno, figli abbandonati, orfani, lutti, incidenti. Ogni puntata rappresentava il pezzo di una storia, una sorta di serie tv con i suoi drammi e le risoluzioni. I personaggi erano capaci di creare empatia con lo spettatore. Quante volte da piccole vi sarà capitato di dire che eravate innamorate di un personaggio dei cartoni animati!

Nei cartoni animati di oggi la storia finisce in una puntata. Nessuna trama, niente che colleghi un episodio all’altro, aiutando i bambini a creare strutture narrative più articolate. I personaggi sono poco realistici.  Non creano empatia, non innescano emozioni.

Fate vedere ai vostri bambini i cartoni della nostra infanzia.