Candy Candy: tutto quello che forse non sai

Candy Candy compie 44 anni.

Un cartone animato che ha segnato profondamente la nostra infanzia proprio per le vicende strappalacrime che hanno come protagonista una giovane orfana dai riccioli d’oro, cresciuta in un orfanotrofio, poi adottata da una famiglia malvagia che la riduce in semi-schiavitù, poi da un’altra famiglia dove incontra l’amore (muore vittima di un incidente a cavallo). Diventa infermiera, si trasferisce dall’altra parte del mondo, incontra un ragazzo bellissimo per cui lei perde la testa, va in Guerra, torna nella casa famiglia, Con un finale felice solo nella versione italiana

Fumetto prima, anime poi, Candy Candy è un manga di successo mondiale uscito in Giappone nel 1975: a marzo il fumetto, ad aprile la serie televisiva, che arrivò da noi nel 1980.

Proviamo dunque a scoprire le cose che ancora non sappiamo di Candy Candy.

1. È tratto da un romanzo. Il romanzo di Candy Candy è stato pubblicato negli anni Settanta da Kyoko Mizuki, una scrittrice giapponese. In seguito, il libro è diventato un anime, ovvero un manga con i disegni di Yumiko Igarashi.

2. In Italia per la prima volta si è potuto vedere verso gli anni 80 trasmesso dalle tv private. La sigla del cartone fu cantata dai Rocking Horse e vendette più di 500 mila copie.

3. Candy Candy è un’eroina degli Shojo Manga, ovvero dei in cui viene messa in luce la figura femminile per evidenziarne la sua emancipazione.

4. Il cartone è composto da 115 episodi.

5. Nel cartone non sposa Terence.  Il doppiaggio italiano stravolge il finale dell’edizione originale giapponese, lasciando intendere che Albert/zio William rimarrà per sempre un caro amico e che Terence lascerà Susanna per tornare da Candy. In realtà il finale di Candy Candy non è scontato nel manga, dove Terence torna sì da Susanna, ma non c’è alcuna reale indicazione del fidanzamento tra Albert e Candy, che è invece il suo benefattore. Alla fine del manga, Candy si sposa con Albert.

6.  Il procione Klin è un’aggiunta dell’anime per stemperare i momenti più drammatici e attirare un pubblico piu infantile. Non è presente infatti nel manga.

7. Vi è una versione italiana del manga. Una versione censurata, maggiormente colorata pubblicata dalla fabbri Editore. Una edizione che consta di 77 uscite settimanali.

8. Nel 2010, in seguito a una serie di diatribe in tribunale, è stato pubblicato il libro finale. Mizuki ha pubblicato il libro dal titolo Candy Candy final story’s. Un libro che consta di due volumi di 700 pagine. La prima parte segue le vicende del cartone animato. Il secondo volume racconta il finale. Candy, ormai adulta, sembra ancora non capire di chi sia davvero innamorata: Terence o Albert. In seguito, va a vivere ad Avon, la città natìa di Shakespeare e non si sa null’altro.

La stessa autrice disse queste parole: “Non voglio togliere a nessuno dei miei lettori il piacere di continuare a sognare”… Insomma, il sogno, le vicende di Candy Candy continuano.

9. In Candy Candy ci sono numerosi riferimenti alla cultura occidentale. Per esempio, la scena in cui Candy balla insieme ad Anthony in una delle prime puntate della serie tv è ispirata alla favola di Cenerentola. Ci sono anche diversi riferimenti a Shakespeare, dalla storia d’amore contrastata tra Candy e Terence, che si ispira a Romeo e Giulietta, agli spettacoli teatrali di Terence che citano apertamente l’autore inglese. I battibecchi tra innamorati di cui sono protagonisti Candy e Terence ricordano invece quelli tra Elisabeth e Darcy in Orgoglio e pregiudizio. Nella storia di Candy Candy si trovano diverse analogie con quella di Jane Eyre. Prima tra tutte, le angherie che la ragazza subisce da parte dei Legan, Iriza e Neal soprattutto, che ricordano quelle subite da Jane per colpa dei cugini nella casa in cui finisce dopo essere rimasta orfana.

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