I chiodini colorati: il gioco della nostra infanzia

Vi ricordate i chiodini colorati? Per molti di noi sono stati uno dei giochi di infanzia. Per tutti gli altri si tratta di piccoli chiodini multicolor con cui si componevano figure mediante l’utilizzo di un’apposita lavagnetta munita di buchi. Ma oggi i chiodini, che hanno appena compiuto 65 anni di vita, sono diventati oggetto di una ricerca universitaria che dimostrerebbe come le attività manuali, giochi compresi, possanao aiutare lo sviluppo cognitivo.
La ricerca infatti dimostrerebbe come lo sviluppo di abilità motorie aiuti i bambini a sviluppare più precocemente anche il linguaggio. Pare che in entrambi i casi vengano coinvolte e fatte lavorare le stesse aree del cervello. Lo psicologo Andrea Biancardi dell’università di Bologna spiega online ulteriori benefici della Pixel Art: “Migliora la motricità fine con effetti positivi su grafia, disegno e coordinazione manuale. La sperimentazione concreta di ambiente e oggetti, impossibile con i giochi digitali, allena anche il ragionamento visuo-spaziale”.
La correlazione fra manualità e cervello non è cosa nuova ed è un aspetto considerato da anni fondamentale all’interno delle terapie che riguardano bambini autistici o malati di Alzheimer: “
E’ un modo per costruire qualcosa di vero e per sviluppare capacità di concretezza legate alla realtà e alla natura. I chiodini permettono di mantenere un’attenzione prolungata nel tempo con soddisfazione crescente. Richiede una coordinazione tra movimenti e occhi che porta a vantaggi nell’apprendimento”, ha spiegato Anna Lagorio, al timone di un portale web che vende vecchi oggetti italiani che hanno segnato la vita di intere generazioni.
E pure gli adulti possono giocare divertendosi con il gioco dei chiodini colorati (esiste in commercio la versione da adulti) è possibile migliorare le proprie capacità di apprendimento, imparando in maniera più facile e veloce una nuova lingua straniera. La Quercetti, l’azienda familiare fondata dallo stesso Alessandro all’inizio degli anni 50, ne produce 4 milioni al giorno. Un numero lievitato negli ultimi anni. Nel 2016 le vendite dei giocattoli Quercetti in Italia sono aumentate del 22 per cento, con la linea Pixel Art principale responsabile di questo risultato, con una crescita del 58 per cento. Nello stesso anno sono stati prodotti 1 miliardo e 600 milioni di chiodini, un record. Tutti escono dallo stabilimento di Torino, dove avvengono i processi produttivi, dall’ideazione, alla costruzione stampi per lo stampaggio ad iniezione, al confezionamento.

A conferma di ciò, arriva anche la ricerca effettuata dal Karolinska Institute di Stoccolma. Questo gioco aiuterebbe «lo sviluppo cognitivo dei bambini e delle loro facoltà linguistiche e di apprendimento».