Come insegnare a parlare a un bambino

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Come insegnare a parlare ad un bambino? Le madri hanno grande influenza sulla lingua dei bambini. La madre parla, ma comunica anche tradizioni, comportamenti, doveri e tutto ciò che contribuisce alla creazione di una cultura.

Come insegnare a parlare ad un bambino? Le madri hanno grande influenza sulla lingua dei bambini. La madre parla, ma comunica anche tradizioni, comportamenti, doveri e tutto ciò che contribuisce alla creazione di una cultura. E questo rinforza la sua influenza. Inoltre in generale i bimbi, fino all’adolescenza, passano più tempo con le madri che con i padri.

Alcuni ricercatori della Fudan University di Shanghai, Cina, avrebbero però dimostrato attraverso una ricerca che dai padri apprendiamo il vocabolario, mentre dalle madri assimiliamo la pronuncia e il suono.

I ricercatori hanno esplorato le relazioni genetiche e linguistiche in 4 popolazioni diverse nell’area Indo-Europea. Studiando anche loro il cromosoma Y e i geni mitocondriali. La rete di contatti e dunque di trasferimento basata sul cromosoma Y indica contatti, mescolanze ed evoluzioni tra maschi. Mentre quella femminile dimostra una polarizzazione materna soprattutto nelle aree indo iraniane ed europee

In caso di polilinguismo appare che le donne modificano il modo di parlare adottando quello maschile nella vita di tutti i giorni, ma usano la loro pronuncia.

Il team ha dunque concluso che i cambiamenti in ambito lessicale seguono linee paterne, mentre quelle fonemiche, ovvero i suoni, seguono quelle materne. Secondo Menghan Zhang, ricercatore del Laboratorio di Antropologia contemporanea e dello Human Phenome Institute dell’università di Fudan, i risultati indicano una che probabilmente anche nel linguaggio è presente una dominanza maschile, alla quale le donne corrispondono proponendo una sorta di seconda lingua.

Quando un bambino inizia a parlare? Come insegnare a parlare al bambino?

La maggior parte dei bimbi inizia a parlare intorno ai due anni e man mano, nei mesi successivi, acquisisce padronanza di linguaggio.

Ma come imparano i bambini a parlare? I bimbi imparano il linguaggio che li circonda. 

Sin dalla nascita, i bambini ogni giorno vengono stimolati dai genitori con differenti stimoli soprattutto linguistici. Quando si prende in mano un oggetto e lo si mostra al bambino lo si nomina, il bambino una volta che vedrà l’immagine dell’oggetto o l’oggetto lo identificherà con quel nome. Nel tempo il bimbo è esposto a tanti oggetti differenti, in contesti disparati e con gente diversa.

Ma non dimentichiamo che fin dalla nascita, i bambini conoscono diverse forme di comunicazione.

Dalla nascita al 7°-8° mese:

Pianti-grida : durante le prime settimane, i pianti sono la sola manifestazione vocale osservabile. In gran parte indifferenziati, sono in rapporto con stati di malessere e di sofferenza e non è possibile stabilire una tipologia precisa in rapporto alla causa che li ha generati.
Gradatamente il pianto comincia ad assumere una funzione più specifica di segnale di diversi bisogni primari (nutrizione, calore, ecc.) -Il Vocalizzo Verso il 2° mese, dal pianto si distinguono chiaramente le emissioni modulate, produzioni vocali che assomigliano a un cinguettio o al tubare (cooing sound) di un piccione, e suoni paravocalici che costituiscono il primo stadio del vocalizzo. La lallazione
Le Lallazioni non costituiscono ancora dei veri e propri morfemi, ma sono semplici iterazioni di uno stesso suono che diventano gioco vocale divertente. Il bambino ascolta la propria voce ed è apparentemente in grado di controllare i propri sforzi: è la fase della selezione fonemica, che viene notevolmente influenzata dal linguaggio degli adulti.

Dai nove ai tredici mesi, i bambini cominciano ad usare le parole del loro quotidiano legate alle persone (mamma, papà, fratelli e sorelle) e agli oggetti (giocattoli, cibo) e azioni (dormire, mangiare, salutare, leggere). Verso i sedici mesi, il vocabolario di un bambino include circa 50 parole e chiacchiera sia da solo che in compagnia.

A diciotto mesi si assiste ad una vera e propria esplosione del vocabolario, arrivando a triplicare i vocaboli conosciuti entro i venti mesi.

Tra i due e i tre anni, il bambino è capace di formulare frasi semplici con due o tre vocaboli.

Dai tre anni in poi, i bambini sono in grado di apprendere (ed utilizzare) le strutture base delle frasi di una lingua, anche se possono essere presenti ancora alcune difficoltà dal punto di vista grammaticale (ad es. uso del plurale e dei pronomi).

Come stimolare il linguaggio del bambino

Il processo evolutivo è individuale, quindi cambia da bambino a bambino , ma fondamentale diventa quindi l’interazione verbale tra bambino e adulto.

È importante comunicare molto con il bambino per stimolare lo sviluppo delle sue capacità linguistiche. Questo però dovrebbe essere fatto senza modificare le parole o utilizzare dei vocali sostitutivi non comuni ma conosciuti da una ristretta cerchia di persone. Ad esempio evitare di utilizzare un vocabolo coniato dal bambino come vocabolo famigliare per indicare quell’oggetto.

È davvero fondamentale leggere o raccontare storie e favole, possibilmente cambiando voce e intonazione, magari rendendolo partecipe in prima persona

Non si deve mai imprre al bambino di parlare e sgridarlo se dovesse far fatica perché ogni bambino ha i suoi tempi e i suoi ritmi.

Descrivere le azioni mentre le stai facendo in modo chiaro e semplice.