Cenerentola al contrario

cenerentola al contrario

Cenerentola al contrario. C'era una volta, tanto tempo fa, una fanciulla umile, buona e bellissima, vittima della gelosia di sorellastre.

Immaginiamoci la favola di Cenerentola al contrario. C’era una volta, tanto tempo fa, una fanciulla umile, buona e bellissima, vittima della gelosia di sorellastre e matrigna. Queste sfruttavano la ragazza, obbligandola ai lavori domestici più stancanti e alle umiliazioni più cocenti.
Questo l’inizio di una delle fiabe più celebri e conosciute di tutti i tempi. Ma avete mai provato a cambiare punto di vista? Proviamo.

Come potrebbe essere la favola di Cenerentola al contrario?

C’erano una volta due sorelle. Madre natura non si era particolarmente sprecata nei loro confronti! Una delle due aveva le gambe storte che in mezzo ci sarebbe passato un freccia rossa, le orecchie a sventola che sembrava la coppa UEFA e un occhio definitivamente in trasferta. L’altra non era da meno. Si ritrovava con un naso che quando faceva sì con un cenno della testa tagliava il pane e quando faceva no sparecchiava! Aveva i piedi così lunghi che cadeva sempre in piedi, e i denti così storti che quando il dentista le faceva le impronte dell’arcata, conservava il calco per le lezioni agli apprendisti sui casi senza speranza.

Come se tutto questo non bastasse la loro madre, fra tutti i bellissimi nomi da bambina esistenti al mondo, aveva scelto di chiamarle Anastasia e Genoveffa: roba che, a scuola, le prendevano in giro anche i supplenti.

Un bel giorno arrivò in casa delle sorelle il nuovo compagno della mamma.

Questi, non solo era antipatico come il puzzo dei piedi, non solo era ricco sfondato e se la tirava come se non ci fosse un domani, ma si era portato con se anche l’unica figlia.

La ragazza era bionda come l’oro zecchino, con gli occhi azzurri come il mare più turchino, la boccuccia come un bocciolo di rosa rossa, la pelle bianca come la sabbia fine delle spiagge della Polinesia e le caviglie sottili come le clessidre più delicate. Tanto per peggiorare la situazione, aveva un nome così bello da non poter neanche essere diffuso e una voce così suadente che incantava gli usignoli. Mica come Genny e Anny! Loro erano stonate come la sveglia dell’iPhone, quella che se alla seconda non apri gli occhi, esce una manina che ti prende per un orecchio e ti schiaffeggia a ritmo di merengue .
Le due sorelline iniziarono a essere gelose, ma scusate, voi che avreste fatto? Iniziarono a chiamarla dispregiativamente ‘Cenerentola’, ma così come si fa tra ragazzine dispettose .
Cenerentola cresceva sempre più deliziosa e aveva anche un carattere particolare e un pò esoso.

Non solo maltrattava il gatto di casa tirandogli la coda e deridendolo per il suo bellissimo pelo tutto nero, ma aveva questa strana mania di salvare ratti dalle apposite trappole per catturarli e poi vestirli in look anni 80.

Quando il padre di Cenerentola venne prematuramente a mancare, effettivamente Genny e Anny si fecero prendere un po’ la mano, strappandole i vestiti più belli e insistendo perché pulisse i camini della casa.

Diciamo anche che relegarla in soffitta insieme ai suoi topi non fu il massimo esempio d’amore e sorellanza fra individui che potessero esprimere…

Cenerentola, in fondo, era una stragnoccona anche vestita di straccetti e le faccende domestiche le rassodavano glutei cosce e addome meglio di quattro sessioni di GAG a settimana.

Come potrebbe finire la favola di Cenerentola al contrario?

Un bel giorno giunse notizia che il principe cercasse moglie e avesse organizzato un festoso ballo per conoscere le dame del reame. Ovviamente le due sorelle si imbellettarono meglio che per il battesimo della biscugina Pinuccia e lasciarono Cenerentola a pulire gli argenti. Quando una nasce fortunata, non si sfugge alla buona sorte, e così arrivò la fata Smemorina! La fata, non solo mandò Cenerentola al ballo, ma la vestì di seta bianca e azzurra, la pettinò come Charlize Theron all’ultima serata degli Oscar, le mise ai piedi due Manolo Blahnik e via verso l’infinito e oltre.

Dato che la fata era una donna di mondo, disse a Cenerentola

“fatti furba e tiratela, a mezzanotte, non ti buttare a pesce nel letto del principe, ma fuggi e lascia una scarpina a metà scalinata”.

Così fece e così disse che il principe il giorno dopo era cotto come una speedy pizza e mandò a cercare la sua bella per le case di tutto il regno.
Genny e Anny erano atterrite! La loro sorellastra era stata al ballo a loro insaputa, aveva sedotto un principe e aveva  anche finito di pulire gli argenti!

Cioè….. Ma nemmeno Flash Gordon.

E insomma vedete…. Che le vere vittime di questa storia, sono proprio loro, Genoveffa e Anastasia , che se ne rimasero lì, con il loro gatto e un branco di topi vestiti vintage.