Arrivano test salivari per entrare a scuola

Vi avevamo già parlato dei test salivari che però poi sono stati accantonati dal Governo come forma di analisi e tracciamento per il Covid. A ridosso del rientro in classe previsto per Settembre 2021, la notizia sulla possibilità di fare uso dei test salivari torna in auge. Sembra infatti che ci sia il via libera al loro utilizzo per i ragazzi al fine di permettere l’accesso a scuola ed evitare la didattica a distanza.
La riapertura della scuola in sicurezza non è semplice. Il Governo si è mosso con l’obbligatorietà dei vaccini al personale ATA e insegnanti, ma per quanto riguarda gli studenti, la decisione di sottoporsi o meno alla vaccinazione resta alla famiglia. I bambini sotto i 12 anni di età non rientrano, al momento, nel piano vaccinale.
Cosa fare quindi? Dall’Istituto Superiore di Sanità arriva un documento che spiega la possibilità di utilizzare i test salivari in un primo momento eseguiti dal personale sanitario all’interno delle scuole e, successivamente, in via autonoma a casa, dalle famiglie, le quali poi porteranno i campioni in punti di raccolta ancora da definirsi.
Test salivari ogni quanto vanno fatti?
Il risultato di questi test arriva dopo 6 o addirittura 12 ore, quindi al momento resta difficile capire effettivamente quando si dovrà prelevare il campione di saliva se un giorno prima dell’ingresso in classe (cosa che avrebbe senso) oppure, come si pensa adesso, all’ingresso in aula.
I tamponi molecolari di saliva potrebbero essere utilizzati come strumento di monitoraggio di eventuali positività. Il test salivare si ripeterà ogni 15 giorni. Restano comunque sempre valide tutte le misure di prevenzione già ampiamente diffuse dal Ministero.
Test salivari validi per green pass
Per il Governo i test salivari sono uno strumento fondamentale per il ritorno in classe degli studenti, specialmente per i più piccoli.
Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, si legge in un articolo del Corriere della Sera, ha dichiarato che: “Verranno introdotti progressivamente e il loro uso, soprattutto in alcune fasce della popolazione come i bambini sotto i 10 anni, sarà sempre maggiore. Sono pienamente d’accordo che debbano essere impiegati anche per il green pass. Tamponi e vaccini sono due strade diverse. I primi non proteggono dall’infezione: danno una relativa certezza, al netto dei falsi negativi, di non essere portatore del virus in quel momento”.
L’incertezza di azione però ancora dilaga e siamo fermi a dichiarazioni e pochi fatti concreti. Ancora non è chiaro se questa metodologia di raccolta del dato sarà a livello nazionale o regionale. I limiti non sono pochi sia a livello logistico di raccolta dei campioni, che economico.