Scuola a settembre: metà ragazzi in classe, metà a casa

L’emergenza Coronavirus ha davvero rivoluzionato la didattica della scuola e si pensa a come sarà la riapertura a settembre.
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha già anticipato la possibilità di una scuola a metà, che prevederà metà classe fare lezione nella scuola e l’altra metà a casa, su turnazione.
Questa nuova tipologia di scuola si chiama “diadattica mista” e prevederebbe un’alternanza settimanale tra gli studenti.
Ancora nulla è stato deciso su come si rientrerà in classe a settembre, se non alcune date di apertura delle scuole italiane.
La ministra dell’Istruzione ha dichiarato che:
“La didattica mista potrebbe essere adottata, almeno all’inizio dell’anno scolastico, per gli studenti più grandi e non nelle prime classi dove la soluzione potrebbe essere quella di uso anche di spazi all’aperto con lo sport, e dell’aumento di attività, come la musica o l’arte che possono essere fatte garantendo il distanziamento”
“Per tornare a scuola a settembre in piena sicurezza stiamo immaginando soluzioni flessibili che si dovranno necessariamente adattare alle varie fasce d’età degli studenti, alle strutture scolastiche e anche alla specificità delle diverse realtà territoriali”
Scuola a settembre, classi a metà
Il problema delle classi italiane è che sono molto affollate. Ci sono all’incirca 30 ragazzi per classe ed è impensabile per il governo riaprire completamente la scuola a tutti gli studenti.
Per questa ragione, la possibilità di adottare la didattica mista sarebbe un’opzione interessante, almeno per i primi mesi del nuovo anno scolastico con continuo monitoraggio dei contagi e dei casi attivi di Coronavirus per la stagione autunno-invernale.
Certo è che questa nuova tipologia di scuola a metà prevista per settembre metterebbe nuovamente in gioco la presenza dei genitori. Cosa faranno i genitori nel momento in cui i figli minorenni saranno a casa durante la settimana? Come andranno a lavorare? Ci sarà ancora un bonus baby sitter? O si potrà finalmente fare affidamento anche sui nonni per non lasciare soli i nostri bambini?
Sono tantissime le domande che ancora non hanno risposta, ma speriamo davvero che il governo pensi alle famiglie a 360° e non solo a risolvere alcuni punti fondamentali dell’istruzione dei nostri figli.
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