Niente smart working o congedo se la scuola chiude o fa lezione a distanza

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Niente smart working o congedo se la scuola chiude o fa lezione a distanza. Il diritto al lavoro agile o al congedo entrerà in vigore solo in caso di quarantena. Infatti in Campania, ad esempio, dal 16 al 30 ottobre sono state sospese le lezioni in presenza nelle scuole primarie e secondarie indipendentemente da casi di positività e quarantene documentate dall’ATS. Quindi ci sono ragazzi under 14 che fanno lezione da casa. In questo caso i genitori sembra non abbiano diritto a congedi e smart working.

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Contestualmente si è ampliato l’ambito di situazioni che fa scattare il diritto al lavoro agile o al congedo: infatti il contatto con un positivo non è più limitato all’ambito scolastico, ma può avvenire anche durante l’attività sportiva di base, l’attività motoria svolta in palestre, piscine, centri e circoli sportivi, sia pubblici che privati, o, ancora, mentre si svolgono lezioni di lingue o di musica. Inoltre l’Inps, con la circolare 116/2020 relativa alla prima versione (quella solo “scolastica”) del congedo, ha precisato che lo stesso può essere utilizzato per tutto il periodo della quarantena, cioè anche se la stessa viene prolungata o se si ripete nel tempo, o ancora se il provvedimento riguarda, in periodi differenti, diversi figli. Il tutto purché entro la fine di quest’anno, come da decreto legge.

A parte i requisiti di compatibilità con l’eventuale inattività dell’altro genitore, il limite principale all’utilizzo del congedo (ma non dello smart working) è costituito dalle risorse economiche disponibili, 50 milioni di euro, per erogare l’indennizzo pari al 50% della retribuzione corrispondente ai giorni di lavoro non effettuati. Si tratta di strumenti sicuramente utili, dato che fino al 10 ottobre gli studenti contagiati sono stati quasi 5.800, di qualunque età. Ipotizzando classi da 20 alunni, significa che oltre 110mila ragazzi, per difetto, hanno sperimentato la quarantena fiduciaria.

Le opzioni del lockdown

Infatti durante il lockdown, i genitori lavoratori dipendenti degli under 12 potevano contare su uno speciale congedo indennizzato, inizialmente di 15 giorni, poi esteso al 30 e fruibile entro il 31 agosto, introdotto proprio per far fronte alla chiusura delle scuole. Inoltre, in alternativa al congedo si poteva fruire di un bonus da 1.200 euro per pagare una baby sitter.