La violenza ostetrica subita da una donna su quattro

manovra di kristeller

Anche durante il parto si possono subire atti di violenza. A denunciarlo, ieri nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è l’associazione ‘Roses revolution‘, che lancia un’azione sui social e riporta un recente studio della Scuola universitaria professionale del canton Berna secondo cui una donna su quattro, in Svizzera, ha subito misure coercitive mentre dava alla luce un figlio.

Il tema è più che mai scottante anche da noi: dagli ultimi dati pubblicati sul quotidiano Repubblica si stima che il 41 % delle neomamme dichiara di aver subito una forma di violenza ostetrica. Un dato allarmante quanto sconcertante in un paese come il nostro che ha una sanità pubblica molto presente e attiva

Ma cosa significa? “Per misura coercitiva si intende quando il personale di cura esercita una pressione sulla donna affinché acconsenta a un trattamento”, spiega il docente della scuola Stephan Oelhafen. “Le donne che hanno partecipato al nostro studio si sono spesso sentite manipolate, non comprese, o ignorate”.

E non è solo questione di aver poco tempo per riflettere o ricevere poche informazioni: si parla persino di interventi eseguiti senza consenso.

Le testimonianze raccolte dalle donne che hanno denunciato la loro esperienza di violenza ostetrica fanno davvero riflettere: mancanza di umanità e di empatia durante il parto ma anche insulti verbali e violenze fisichel’episiotomia praticata quasi sempre senza il consenso e con una informazione tardiva, la violazione della privacy nello stare nuda davanti a molta gente, la negazione ad essere accompagnata da un familiare in sala parto, l’obbligo a partorire distesa con le gambe sulle staffe.

Moltissime donne hanno dichiarato che l’esperienza negativa ha influito sulla loro scelta di avere una seconda gravidanza o di farsi seguire nello stesso ospedale, ma anche che il parto traumatico sia stato la causa principale di danni fisici momentanei o permanenti e di molte depressioni post parto. Insomma una violenza sia fisica che psicologica che rimane per molto tempo impressa nella memoria di chi la subisce e può influire sulla ripresa e sulla vita familiare e sociale. Non a caso infatti la violenza ostetrica è stata inserita nella triste lista di tutti i tipi di violenza che subiscono le donne che l’Onu ricorda il 25 Novembre in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Fonte: Repubblica