Centri estivi a giugno durante la fase 2

Coronavirus, i centri estivi riaprono a giugno

Dopo la notizia dell’avvio della fase 2 molti genitori pensano a come potranno andare al lavoro se le scuole resteranno chiuse fino a settembre, ma nonostante l’emergenza Coronavirus, sembra che i centri estivi possano riaprire già da Giugno.

Da giugno, i bambini devono poter frequentare i centri estivi e le altre strutture, come oratori, cortili delle scuole, ludoteche e centri famiglie. Certo, in numero contingentato e rispettando il distanziamento sociale, quindi in una proporzione di 4-5 bambini per ogni operatore. Ma dobbiamo occuparci di loro che stanno soffrendo probabilmente di più la privazione delle relazioni sociali.

queste le parole dei sindaci Antonio Decaro (Bari), Dario Nardella (Firenze) e Michele de Pascale (Ravenna).

Per quanto riguarda invece nello specifico la richiesta di attivare i centri estivi a giugno, si è fatta avanti la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, nel richiedere regole ben definite per evitare possibili nuovi contagi da Coronavirus.

Coronavirus, i centri estivi riaprono a giugno

Quello che viene richiesto è sicuramente che la burocrazia si snellisca per favorire l’inizio dei lavori, anche all’interno delle scuole che riapriranno a settembre.

Coronavirus, i centri estivi riaprono a giugno

Le richieste per i centri estivi prevedono:

  • un numero massimo di bambini per operatore/educatore
  • possibile pagamento dei centri estivi con il voucher baby sitter

Non vi sono invece novità per quanto riguarda la riapertura degli asili nido e quindi uno spiraglio di aiuti per tutti quei genitori che hanno i bambini più piccoli dagli 0 ai 3 anni.

Si parla in questo senso di un PIANO INFANZIA che prevederebbe l’apertura di centri dedicati ai bambini i quali hanno entrambi i genitori che lavorano. Con questo piano si eviterebbe di lasciare i figli a baby sitter e nonni. Il personale di questi centri potrebbe essere proprio quello di educatori e educatrici di asili nidi e scuole materne. Ma ancora si sta cercando di capire come trovare i fondi necessari per una possibile apertura di questi centri.

 

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