Sono “solo” una mamma a tempo pieno

Non io non sono una mamma a tempo pieno, io ho deciso di tornare al lavoro anche troppo presto. Potendo godere solo della maternità obbligatoria ho ripreso a lavorare quando entrambi i miei figli avevano cinque mesi (con orario ridotto che mi ha comunque permesso di allattarli fino a 13 mesi). Ma comunque non riesco a sopportare quanti sostengano che una mamma che decida di fare la mamma a tempo pieno in realtà non faccia nulla.

“Ma tu fai solo la mamma?” Quante volte sentiamo pronunciare questa domanda con tono denigratorio. 

All’interno di quella piccola parola di quattro lettere ci sono in realtà una montagna di paure, preoccupazioni e insicurezze. E queste paure e insicurezze io le ho conosciute, seppur per poco, quando facevo “solo” la mamma e quando alla ripresa del lavoro avevo serie difficoltà a far quadrare la mia vita da mamma con quella professionale…

Quando prendi la “non sempre facile” decisione di fare “solo” la mamma inizi a farti delle continue domande su te stessa, ti chiedi se la tua laurea è stata uno spreco di tempo e denaro. Ti paragoni a tutte le altre donne là fuori alle prese con un lavoro entusiasmante, in grado di realizzare grandi cose, e fare carriera. Ti preoccupi poichè, sei puoi scegliere di stare a casa, non sei mai stata realmente indispensabile nel tuo lavoro. Vi preoccupate che, anche se il vostro compagno sostiene la vostra decisione di rimanere a casa e ti apprezza, un giorno l’apprezzamento sarà sostituito con risentimento. Ti preoccupi di non essere abbastanza femminista, di non essere abbastanza interessante.

Cosa vuol dire dunque essere “solo” una mamma?

Essere una mamma a tempo pieno non vuol dire essere da meno rispetto alle altre mamme.

La maternità non significa solo accudire i propri figli, significa occuparsi dell’organizzazione di un’intera casa, del far quadrare i conti, del risolvere i problemi quotidiani. E non c’è niente di irrilevante, poco interessante, o semplicistico.

Hai delle grandi responsabilità, hai deciso di non delegare ad altri il prendersi cura dei tuoi figli (perchè lo sappiamo tutte quanto sia difficile ogni giorno stare 24 ore su 24 con un neonato o con dei bambini piccoli).

Quindi non sei “solo” una mamma sei un donna multitasking, in grado di leggere per il tuo bambino in età prescolare, mentre allatti tuo figlio più piccolo e pianifichi il resto della giornata.

Ma oltre a questo sei anche una portatrice di pace, in grado di risolvere i conflitti fra i tuoi figli e sedare i loro capricci.

Ma sei anche una guaritrice, baci i graffi e metti cerotti su ferite reali o immaginarie.

Sei una insegnante, che mostra i propri figli come legare le scarpe e cantare la canzone dell’alfabeto e a dire “per favore”.

Essere “solo” una mamma vuol dire insegnare ai nostri bambini a come superare i fallimenti  e riprovare.

Aiutate i figli ad essere la migliore versione di loro stessi.

Una mamma è un avvocato che mostra propri figli che essere uomo o donna significa uguaglianza.

Una mamma è una volontaria che passa ore a cucinare biscotti per la festa della scuola.

 

In altre parole, sei una mamma.