La cucina chiude alle 20:00

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La cucina chiude alle 20:00. Prima di diventare mamma non immaginavo quanto il cibo potesse diventare una vera e propria ossessione, non per me, ma nel rapporto con i miei figli. Nessuno mi ha mai spiegato quanto potesse essere difficile gestire pranzi e cene… e far rispettare orari ad un bambino, nessuno mi ha mai detto che i bambini hanno sempre fame, ovviamente lontano dai pasti…

Ecco come ultimamente viene gestito il rapporto con il cibo in casa mia:

Colazione

Sveglia alle 6:30 perchè stanno morendo di fame. Mi implorano di preparare la colazione. Mi chiedono i biscotti che non devono essere rotti e in numero uguale per entrambi. Ovviamente sempre più di quelli che mangeranno. Due biscotti in tutto a testa e la colazione per loro è fatta.

Pranzo

A scuola mi dicono che mangiano senza problemi, tutto, senza batter ciglio, anche le verdure. Tutto cambia quando sono a casa. Alle 11.00 iniziano a chiedere quando si mangia…vagano come zombie tra il soggiorno e la cucina, aprono il frigo in cerca di qualcosa da mangiare, la loro frase tipo è: “Sto morendo di fame.” E allora tu inizi a cucinare, per non sbagliare fai il loro piatto preferito, o meglio, scoprirai presto, quello che fino a ieri era il loro piatto preferito e che da oggi non mangeranno più.

Cena

Dopo il fiasco del pranzo, non voglio correre rischi con la cena. Chiedo loro cosa vogliano mangiare…ovviamente vorranno due cose diverse…e tu che fai? Cucini due cose diverse.

Dopo averne mangiati due bocconi diranno “Basta, sono pieno”….

Ora, so che alcuni genitori sostengono la filosofia del “mangiare questo o salti il pasto”, ma capisco anche quei genitori che pur di vedere mangiare i propri figli concedono loro tanti fuori pasto. Se io non cercassi di imporre delle regole probabilmente i miei figli vivrebbero di biscotti, merendine e patatine. Quindi per me è assolutamente necessario provare a strutturare i pasti senza ambire alla perfezione.

Sono della filosofia che qualche strappo alla regola vada concesso. I bambini sono volubili, schizzinosi, pretenziosi. E così ci saranno giorni – settimane a volte – che faticherei tantissimo per portare a casa un pasto come si deve e altri giorni nei quali ti sorprenderanno, mangiando cose che non avresti mai immaginato potessero piacere loro.

E poi arriva la sera, il momento di andare a dormire, ed ecco che loro inizieranno a chiederti tutto quello che non hanno mangiato durante il giorno. Non so per quale strana motivazione entrambi i miei figli cercano sempre lo spuntino post-cena  (e temo non siano solo i miei figli a cercarlo), e a volte non c’è niente che puoi fare, se non assecondarli. Quindi, nonostante la cosa mi pesi tantissimo, a volte concedo loro di mangiare qualcosa prima di andare a dormire.

Penso che sia una fase che finirà prima o poi. Ma non voglio che diventi un’abitudine e sto lavorando molto su me stessa per trovare il giusto equilibrio.

Ecco le regole sulle quali sto lavorando:

La cucina chiude alle 20:00

Tutte le luci si spengono. Le merendine sono avvolte nelle loro confezioni al caldo addormentate. I biscotti devono riposare per ritrovare la giusta consistenza per essere inzuppati e non rompersi. Le patatine dopo una certa ora devono smettere di essere sgranocchiabili perchè altrimenti disturbano e vengono multate.

E tutto questo lo faccio nell’assoluta consapevolezza che anche se quella sera mio figlio non mangerà non morirà di fame.